LittleBigPlanet Recensione

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JcK69
view post Posted on 26/11/2008, 20:42




LittleBigPlanet è disponibile per PlayStation 3.
Il sogno è un fenomeno legato al sonno ed è caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni apparentemente reali. E' il luogo dove accadono le cose più impensabili, dove si materializzano i propri desideri ma anche le proprie paure, insomma sono il ricettacolo della parte più attiva e geniale della nostra mente, e sono anche il punto di partenza di LittleBigPlanet, che li richiama in una convincente introduzione animata. Giocare, creare e condividere livelli a piattaforme rilasciati dagli sviluppatori ma anche dagli utenti stessi; questi sono i capisaldi del gioco, sviluppato da Media Molecole per conto di Sony, che si propone di portare questi tre aspetti a livelli mai visti prima, il tutto in maniera intuitiva, integrata online e soprattutto divertendo gli interlocutori, per quello che rappresenta il titolo di punta di PlayStation 3 per questa stagione Natalizia.




In molti, però, si chiedono ancora cosa sia esattamente LittleBigPlanet, e come punto di partenza potremmo dire che si tratta di un platform puro, di un gioco nel quale bisogna mettere in mostra le proprio abilità col pad per raggiungere la fine del livello, affrontando salti, scampando a pericoli come fiamme e spuntoni, risolvendo infine alcuni puzzle. I protagonisti di queste scorribande sono i Sackboy, pupazzi di pezza che non possono non ispirare profonda tenerezza e che, dobbiamo dire, li vedremmo benissimo come mascotte ufficiale della console Sony, al pari e di più di altri tentativi provati in passato.
Ma cosa hanno di così speciale questi Sackboy? La loro caratterizzazione, le loro movenze, il fatto che possono essere "vestiti" in migliaia di maniere differenti (ma ci ritorneremo più avanti), insomma hanno estremo carisma, diverso da quello "adulto" di altri personaggi, ma ugualmente in grado di attecchire su una vasta schiera di videogiocatori, da quelli più "hardcore" fino ai più occasionali. I controlli di base sono i classici del genere, si salta con la X, ci si aggrappa a sporgenze e materiali che lo consentono con R1, stop. Con i dorsali inferiori si comincia a rendere questi pupazzi più "accattivanti", premendo infatti R2 con lo stick analogico destro si controlla la mano destra, quella sinistra invece con L2 e lo stick sinistro. Col sensore di movimento del pad PS3 invece si agisce su testa e corpo, mentre infine con la croce digitale si controllano vari tipi di espressioni facciali, come quelle di gioia, tristezza, arrabbiatura, per dare luogo ad espressioni tra le più disparate.
Prima di addentrarci ulteriormente nel cuore di questa produzione, è bene cominciare dal single player, che pur rappresentando solo una parte, nemmeno maggioritaria, del titolo, già denota una qualità eccelsa. La storia che fa da raccordo ai livelli prodotti da Media Molecole (circa una cinquantina) vede tanti diversi sogni ad ambientazione differente, collegati tra di loro da un sottile filo conduttore, e da diversi personaggi ugualmente spassosi che parlano attraverso vignette condite da suoni. I livelli platform prevedono, come detto, di superare alcuni ostacoli, raggiungere piattaforme sopraelevate, azionare alcuni ingranaggi e così via, per sbloccare poi quelli successivi. Il tutto è pesantemente basato sulla fisica e propone un'esperienza appagante in tal senso, dove spostare oggetti, farli saltare in aria, interagire con le leve porterà sempre a modificare l'ambiente circostante; gli stessi salti dei Sackboy prevedono un'inerzia nella spinta e nell'atterraggio, cosa che soprattutto all'inizio prevede un periodo di apprendimento per padroneggiarli e per evitare di cadere facilmente.






Il design dei livelli sviluppati per la storia è straordinario per complessità, composizione e calibrazione, ognuno di essi è un piacere da affrontare, brilla per varietà e dispone di una realizzazione eccezionale, fatta di puro 2D su tre differenti piani, in modo da accrescere un minimo la complessità dei livelli stessi, e da uno stile piacevole e al contempo moderno, per un lavoro che dal punto di vista artistico a nostro modo di vedere è ineccepibile. Anche la colonna sonora si attesta su una qualità altissima, con brani che spaziano in vari generi e che si sposano perfettamente con l'ambientazione, e con un ottimo doppiaggio in Italiano per tutti i tutorial.

In ogni livello ci sono diversi oggetti da raccogliere, innanzitutto alcune chiavi necessarie per sbloccare i minigiochi collegati ad ogni ambientazione, alcuni dei quali sono assolutamente spassosi come il salto della corda (rivisitato in chiave "sackboyesca") e la gara di macchine a spinta. Per il resto è possibile scovare sfere dislocate nei posti più impensabili, in maniera tale da aumentare il proprio punteggio, e altre bolle con al loro interno decorazioni, adesivi, materiali, oggetti di vario genere che vanno ad accrescere quelli a propria disposizione per l'editor, del quale parleremo tra poco.
Per raggiungere il canonico 100% bisogna affrontare quindi più volte lo stesso schema, ed esistono inoltre alcuni puzzle che richiedono la risoluzione con almeno due o più giocatori. Perché si, LittleBigPlanet è un titolo che punta tantissimo anche alla fase multiplayer, sia in locale che online fino a quattro persone, dove affrontare i livelli in cooperativa diventa ancora più divertente, a tratti esilarante. Senza contare lo spasso di condividere assieme ad altre persone la stessa esperienza, scattare una foto grazie allo strumento presente, deridere col proprio Sackboy quello del proprio compagno, schiaffeggiandolo magari con l'apposita possibilità messa a disposizione dal sistema di controllo. Il tutto in maniera quasi indistinguibile sia offline che online, grazie alla presenza nel secondo caso della chat vocale e testuale, sempre utile per aumentare l'immedesimazione e accorciare le distanze. Ogni livello è dotato anche di una classifica online, non manca la possibilità di invitare gli utenti della propria lista amici, gestire chi introdurre nella partita e così via, secondo uno schema perfettamente integrato che sta prendendo sempre più piede (finalmente) anche su PlayStation 3.
L'esperienza di gioco, in realtà, parte sempre e comunque dal cosiddetto pod, una sorta di camera trasparente nella quale è possibile decidere cosa fare, e magari ospitare altre tre persone per organizzarsi. E' anche il punto giusto per imbrattare il proprio ambiente di oggetti e decorazioni tra le più disparate, oppure personalizzare il proprio Sackboy con le migliaia di combinazioni possibili per testa, occhi, pelle, accessori e così via, accedibili dal menu che appare in sovraimpressione mediante la pressione del tasto quadrato, e dal quale si accede anche a tutte le restanti opzioni del titolo. Ovviamente è possibile creare combinazioni a caso per il vestiario, spesso già di per se bellissime, e salvare quelle che più piacciono, in modo da richiamarle in un secondo momento.
 
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