Recensione FIFA 09

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JcK69
view post Posted on 26/11/2008, 20:57




Lo scorso anno EA cambiò rotta moltiplicando gli sforzi dedicati al rinnovamento del gameplay, applicando un approccio decisamente più simulativo che in passato e tracciando una linea di sviluppo tutta nuova . Il risultato fu un Fifa ben distante dai predecessori: Fifa 08, così come il suo spin-off dedicato agli Europei, offriva un gameplay irriguardoso dei canoni arcade tipici del franchise, tanto da ridurre ad un nonnulla il divario con PES in termini di apprezzamento da parte dei videogiocatori calciofili più esigenti. Forte poi di un pacchetto grafico e di un portfolio di licenze impressionante, riuscì a conquistare una fetta dei “pessisti” più convinti, sradicando convinzioni e preconcetti. Per EA, è giunto ora il momento della riconferma e, possibilmente, del definitivo sorpasso. Certo Konami, dopo aver incassato il colpo, si è preparata a controbattere all’avanzata del concorrente acquisendo licenze e rinnovando svariati aspetti del proprio prodotto. Ancora non è possibile dare verdetti, ma sta di fatto che Fifa 09 è qui, in anticipo sul concorrente e con una serie di nuove interessanti feature che, questo lo si può già dire, ne fanno indubbiamente il miglior Fifa mai pubblicato.









In apertura si è accennato alla svolta “concettuale” occorsa con l’edizione 08 ed esplicitamente ribadita durante tutta la fase antecedente al rilascio del nuovo capitolo. Ebbene, pad alla mano si può solo riconfermare che Fifa 09 sia propriamente una simulazione calcistica. Non una via di mezzo tra arcade e simulazione. E’ una simulazione, punto. E come tale richiede pratica e applicazione per poterne godere appieno. Di suo, va incontro al fruitore offrendo una vasta gamma di parametri personalizzabili, tra cui la velocità di gioco e lo schema di controllo, ora completamente riconfigurabile, nonché una risposta ai comandi immediata e precisa. Il comfort concesso si rivela utile, se non addirittura indispensabile, all’assimilazione e alla pratica della moltitudine di ordini impartibili, distribuiti equamente su ogni fase del gioco. Ad esempio, in fase difensiva sono stati riviste, chiaramente in meglio, le modalità di “accompagnamento”, contrasto e “rottura” del gioco avversario, rendendo le fasi di non possesso meno propense all’abuso delle scivolate (così come lo sono gli arbitri) e all’applicazione reiterata del raddoppio, utilizzabile solo con tanta cura e preveggenza a meno di non voler creare buchi difensivi che un’IA ben programmata non mancherà certo di sfruttare. Inoltre, è stata impressa maggior fisicità nei contatti tra i giocatori, con reazioni di causa/effetto finalmente credibili e supportate da animazioni plausibili.









Per quanto riguarda il gioco “aereo”, la novità più evidente riguarda i colpi di testa, ora più soggetti al piazzamento, all’ interferenze avversarie nonché al tempismo d’esecuzione. Il nuovo sistema richiede qualche tempo per garantire i risultati auspicati, ma l’appagamento finale ed il senso “fisico” restituito ne guadagnano esponenzialmente. Passando alla fase offensiva, simile considerazione è applicabile anche alle meccaniche di tiro, sia in gioco che su calcio piazzato: inizialmente si fa fatica a gonfiare la rete, soprattutto con un’impostazione di controllo manuale, ma bilanciando potenza, preparazione ed effetto si possono ottenere risultati decisamente soddisfacenti, tali da dar risalto ad una fisica del pallone che, forse, nelle prime partite può sembrare troppo “pilotata”. Forse i cross richiedono ancora un piccolo affinamento, ma si tratta di piccoli particolari in un contesto in grado di simulare e proporre azioni di gioco veramente credibili, a memoria le più attendibili mai viste in un videogioco. Non ci si aspettino valangate di gol e risultati a doppia cifra, la risultanza di tali succitati ravvedimenti è un gameplay più ragionato, è un giuoco del calcio che fa della circolazione di palla la chiave per la vittoria. Tatticamente, Fifa 09 premia la manovra collettiva e, perché no, rende anche al retropassaggio la giusta dignità, limando l’eccessiva importanza concessa in passato ai tocchi da fuoriclasse e al dribbling esasperato. Sia chiaro, i Messi e i Ronaldo sono ancora in grado di decidere le partite, anzi i “numeri” a disposizione sono aumentati, ma di pari passo è aumentata la relativa difficoltà esecutiva, senza però mettere a repentaglio la pazienza del giocatore. Si aggiungano poi affinamenti estetico/tattici quali i difensori che alzano la mano per richiamare il fuorigioco, attaccanti che sbracciano per farsi notare quando si smarcano o attaccano gli spazi in profondità, o ancora tattiche modificabili “on the fly” e customizzabile dall’apposito menu.
Tutto ciò si somma a quanto di buono già era offerto la scorsa stagione, sia in termini ludici che di puro contorno: vedere esultanze controllabili, il variegato commento del duo Caressa-Bergomi (seppur non esente da qualche pur perdonabile “svarione”), l’aggiornamento delle rose. A riguardo, l’introduzione dell’Adidas Live Season (una sorta di plug-in che “sincronizza” lo stato di forma dei giocatori virtuali con le condizioni delle controparti reali) rappresenta una gustosa novità per i calciofili più esigenti, pur esigendo un piccolo pegno monetario aggiuntivo.
 
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