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| E' innegabile che il feeling di questo Legends of Rock sia diverso da quello dei suoi predecessori. Forse è la mancanza di Harmonix, forse sono i pregiudizi, ma risulta palpabile, specialmente durante le prime partite, una certa mancanza di pathos. Eppure sotto il punto di vista della presentazione tutto è curato all'eccesso. I menu ostentano come sempre stereotipi hard rock e metal come teschi, fiamme, chitarre; durante le schermate di caricamento è ancora possibile distrarsi leggendo divertenti frasette dal retrogusto immorale. Sembra di trovarsi di fronte alla ricostruzione perfetta di quello che ci si sarebbe aspettato da un sequel di Guitar Hero. E forse è proprio questo il problema: tutto è prevedibilmente al proprio posto. Il cast di base è praticamente lo stesso di Guitar Hero 2, ma i personaggi selezionabili in totale sono questa volta 13, tra cui sono nascosti tanto volti conosciuti quanto insospettabili sorprese (a patto che vi siate tenuti a debita distanza da spoiler e anteprime del gioco). La direzione artistica ha optato questa volta per un'impostazione un po' più ruffiana. I protagonisti sfoggiano un aspetto più aggressivo, le arene sono mediamente prevedibili (una è ambientata addirittura all'inferno). Insomma tutto va in una direzione piuttosto scontata, creando una scena montata appositamente per assicurare il favore del pubblico e metterlo a proprio agio senza osare. Come si dice, però, l'abito non fa il monaco, e mai come nel caso di un rhythm game bisogna evitare di lasciarsi distrare da elementi accessori, specie quando questi svolgono comunque più che decentemente il proprio lavoro.
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